La madre – Chiara Coda

Borgo Museo | Sculture 1976 – 2004


ITALIANO | English below

La vita

Chiara Coda nasce a Vado Ligure nel 1928. In tenera età comincia a frequentare importanti maestri nell’arte. La sua abitazione si trova a poca distanza dalla casa di Arturo Martini. Chiara è solo un’adolescente quando osserva con vivo interesse le grandi sculture in argilla che Martini dispone in giardino. La giovane supera gli esami per l’ammissione al Liceo Artistico di Brera, senza poi iscriversi per non lasciare la famiglia. In seguito stringe una bella amicizia con Marino Nencioni, allievo di Martini, e inizia a frequentare il suo laboratorio; i soggetti principali di questo artista sono rappresentazioni umane realizzate in terracotta, bronzo e argilla. Nella cittadina c’è un’importante fabbrica: la Monteponi, che attrae la presenza di molti artisti e dove anche la giovane Chiara va a lavorare l’argilla. Nel dopoguerra Chiara Coda conosce numerosi artisti come lo scultore Achille Barbaro, artista impegnato in opere funerarie, Giovanni Battista De Salvo, con cui studia il nudo, e Renata Cuneo da cui prende lezioni di disegno. L’entrata in scena di Chiara Coda avviene all’inizio degli anni Settanta. Con una solida preparazione partecipa alle prime mostre collettive. Inizia a frequentare la ceramista Pina Olivero la quale si dedica alla produzione di ceramiche in stile antico, e piatti e vasi in stile moderno dalle forme aerodinamiche e decorati con fiori e motivi a macchie di colore in smalto lucido. Con lei Chiara espone alla Campanassa di Savona il suo primo presepe in maiolica colorata. Chiara Coda è tuttora un’artista e negli ultimi tempi, a Savona, ha esposto i presepi con cui nell’estate 2004, con la mostra “Natura & Scultura”, ha inaugurato per le Antiche Mura di Savona una felice stagione artistica.

La poetica

Chiara Coda raggiunge molto presto la maturità espressiva e una sua personale identità stilistica. I suoi lavori riguardano soprattutto presepi, considerati dall’artista non solo un tema di contemplazione ma soprattutto una composizione articolata di personaggi, animali e ambiente. Inoltre rappresenta spesso anche maternità, bambini e animali, canestre con frutta, bomboniere, fiori e figure vivacissime dei Suonatori. Il suo stile può essere considerato in bilico tra la descrizione evocativa e la sintesi poetica. L’artista raffigura personaggi che diventano tipi umani, persone semplici che appaiono ai nostri occhi quasi figure solenni, ma colte nel loro quotidiano; stati d’animo, situazioni e gesti che non si dimostrano, non declamano ma si lasciano intuire, creando un’atmosfera di profonda empatia con l’osservatore. La dimensione espressiva più autentica per questa artista si trova però nella lavorazione plastica dell’argilla e della terracotta. Non svuota le sue creazioni di terra dopo averle plasmate ma con sapienza adagia sul vuoto quella materia argillosa resa sottile come una foglia che poi plasma con leggerezza. Le sue forme creano uno spazio e le sue figure emergono con timido stupore.

L’opera a Castagno

Chiara Coda è tra le uniche due artiste donne (insieme a Diana Baylon) ad aver contribuito alla collezione del Museo all’aperto di Castagno fino al 2019 (anno in cui il borgo ha ospitato cinque artiste donne per la prima edizione del programma di Residenza d’artista). A differenza di tutte le altre opere qui presenti, le sue sculture sono firmate con il solo nome: Chiara. La madre, situata nella cosiddetta “Via delle artiste donne”, è una scultura in terracotta che rappresenta appunto una madre che tiene seduta il suo bambino seduto a sua volta sulle gambe. I due volti, rotondi e dai lineamenti delicati, si assomigliano. La madre abbraccia e bacia sulla testa il proprio figlio. Con questo semplice e dolce gesto d’amore materno, la scultura evoca il tema mariano e cristiano, argomenti di profonda ispirazione per l’artista.

Le opere di Chiara Coda nel Borgo Museo sono due sculture: “La madre” (descritta qui) e “La vita” (vedi altra scheda).


ENGLISH

Biography

Chiara Coda was born in Vado Ligure in 1928. At an early age she began to frequent important masters in the art. Her home is located a short distance from Arturo Martini's house. Chiara is only a teenager when she observes with keen interest the large clay sculptures that Martini arranges in the garden. The young woman passes the exams for admission to the Brera Art High School, without then enrolling in order not to leave the family. She later makes a beautiful friendship with Marino Nencioni, a pupil of Martini, and begins to attend her workshop with him; the main subjects of this artist are human representations made of terracotta, bronze and clay. In the town there is an important factory: Monteponi, which attracts the presence of many artists and where the young Chiara also goes to work clay. After the war Chiara Coda met numerous artists such as the sculptor Achille Barbaro, an artist engaged in funerary works, Giovanni Battista De Salvo, with whom she studied the nude, and Renata Cuneo from whom she took drawing lessons. Chiara Coda's entry onto the scene takes place in the early seventies. With a solid preparation, she participates in the first group exhibitions. She begins to frequent the ceramist Pina Olivero who is dedicated to the production of antique-style ceramics, and modern-style plates and vases with aerodynamic shapes and decorated with flowers and motifs in spots of color in glossy glaze. With her Chiara exhibits her first coloured majolica nativity scene at the Campanassa di Savona. Chiara Coda is still an artist and in recent times, in Savona, she has exhibited the cribs with which in the summer of 2004, with the exhibition "Nature & Sculpture", she inaugurated a happy artistic season for the Ancient Walls of Savona.

Philosophy

Chiara Coda very early reached expressive maturity and her own personal stylistic identity. Her works mainly concern nativity scenes, considered by the artist not only as a theme of contemplation but above all as an articulated composition of characters, animals and the environment. She also often represents motherhood, children and animals, baskets with fruit, favours, flowers and very lively figures of the players. Her style can be considered in the balance between the evocative description and the poetic synthesis. The artist depicts characters who become human types, simple people who appear to our eyes almost solemn figures, but cultured in their daily life; moods, situations and gestures that do not show themselves, do not declaim but let themselves be understood, creating an atmosphere of deep empathy with the observer. The most authentic expressive dimension for this artist, however, is found in the plastic processing of clay and terracotta. She does not empty her creations of earth after having shaped them but with wisdom she lays on the void that clayey material made as thin as a leaf which she then shapes lightly. Her shapes create a space and her figures emerge with shy amazement.

Artwork in Castagno

Chiara Coda is among the only two female artists (together with Diana Baylon) to have contributed to the collection of the Castagno Open Air Museum until 2019 (the year in which the village hosted five female artists for the first edition of the Residence d 'artist). Unlike all the other works present here, her sculptures are signed with the only name: Chiara. La madre (The mother), located in the so-called "Via delle artist donne", is a terracotta sculpture that represents a mother who holds her child seated on her legs. The two faces, round and with delicate features, look alike. The mother hugs and kisses her son on the head. With this simple and sweet gesture of maternal love, the sculpture evokes the Marian and Christian theme, topics of profound inspiration for the artist.

Chiara Coda's works in the Borgo Museo are two sculptures: “La madre - The mother” (described here) and “Vita - Life” (see other sheet).