Marina – Italo Bolano

Borgo Museo | Casa Paloscia 1975 – 2021


ITALIANO | English below

La vita

Italo Bolano è un artista a 360 gradi, disegnatore, pittore e ceramista, nato a Portoferraio (Isola d’Elba) nel 1936, è morto nella sua casa di Prato nel 2020. È stato definito dal poeta Mario Luzi: “Artista del nostro dramma”, per la sua capacità di esprimere “un mondo interiore contrastato come reazione al mondo esterno” secondo le parole del critico Tommaso Paloscia. Ha compiuto gli studi artistici a Firenze e quelli architettonici a Padova, diventando successivamente insegnante di storia dell’arte nelle scuole statali di Prato e Firenze. Affascinato dall’oriente, ha viaggiato in varie parti del mondo, restando attratto in particolare dall’arredo urbano nel rapporto arte-città di Gerusalemme, Parigi, Bruxelles e Barcellona. Jacopo Bonomi, presidente del Premio letterario La Tore, lo ricorda così: “[…] la sua unicità […] una sensibilità artistica unica. […] il solo ad avere la forza e la perseveranza […] di insistere per decenni affinché la diffusione della cultura e la sua fruizione non siano elitarie, bensì aperte al pubblico”.

La poetica

La sua carriera d’artista è iniziata all’età di quattordici anni, quando il prof. Alfonso Preziosi, letterato elbano, gli organizza la sua prima mostra. Partito dalle visioni di Pollock, Kline, Harting e De Kooning, ha raggiunto poi un proprio linguaggio fatto di segni simili a ideogrammi. La sua pittura è quindi passata dall’espressionismo figurativo giovanile all’espressionismo astratto. Nel 1964, stimolato da un amico di March Chagal, Lasara Galpern e dal pittore Emici Schumacher, fonda il suo International Art Center, nella periferia di Portoferraio, nelle vicinanze della villa napoleonica di San Martino, con il quale ha contribuito allo sviluppo dell’astrattismo lirico in Toscana, trasformandolo poi nell’Open-Air Museum, dove vige un perfetto rapporto organico tra arte e natura. Si tratta di uno dei primi sentieri dell’arte moderna riconosciuti dalla Regione Toscana e consta di gallerie per esposizioni, spazi per conferenze, laboratori di ceramica, teatro all’aperto oltre agli studi estivi del maestro. Nel 1970 ha inizio l’esperienza della ceramica a Sesto Fiorentino, nell’antica fabbrica Bitossi e successivamente a Montelupo Fiorentino nella fabbrica di Marco Tombelli. Nel corso della sua carriera Bolano ha espresso la sua poetica in architettura, pittura con acrilici, chine, olii e tecniche miste, scultura, utilizzando non solo la ceramica, ma anche il vetro e l’acciaio inox, perché credeva fermamente che l’artista per essere realmente tale, dovesse esprimersi con qualsiasi tecnica e materiale. Secondo Bruno Rosada, consigliere della Biennale del ‘93, Bolano è: “un artista che nel momento in cui il Novecento destrutturava, coglieva i brandelli delle cose e ne ricostruiva altre a immagine dell’anima. Secondo una concezione cara a Kandisky quando affermava che l’armonia dei colori è fondata solo sull’efficace contatto con l’anima”.

L’opera a Castagno

Marina presenta, come molte delle ceramiche di Bolano, un essenziale linguaggio segnico per dar vita alla rappresentazione di un paesaggio marino dell’Elba dai brillanti colori di blu cobalto e oltremare, i colori indimenticabili del mare dell’Elba, distese in zone liquide di colore, con articolazioni cromatiche di grande vivacità, racchiuse all’interno di una forma a semicerchio. Le figure appaiono luminose e fluttuanti con gli elementi della natura condensati in segni e cifre, dove si specchiano simultaneamente paesaggio naturale e paesaggio artificiale in una evidente sintesi formale. La ricerca espressiva di Bolano presenta questi temi ricorrenti: il suo mare, i suoi scogli, barche, porti, vele, ma anche gabbiani e fari, cimiteri marini e giardini subacquei. È chiaro e evidente quindi il profondo amore per la sua isola natia vissuta e rappresentata come “donna isola” e “madre cosmica” con un linguaggio scorrevole e suggestivo. Come scrive il critico d’arte e caro amico Tommaso Paloscia: “Vi è una ripartizione accentuata tra segno e colore nei quali separatamente Bolano ricerca i mezzi per comunicare quella stupefazione che la sua terra continua a esercitare su di lui”.

Alessandra Ribaldone Bolano, dopo la scomparsa del marito, ha realizzato una Fondazione a suo nome ed è attualmente impegnata nella ristrutturazione del Museo all’Isola d’Elba ovvero dell'Open Air Museum Italo Bolano a San Martino (Portoferraio), dove, durante la stagione estiva si organizzano vari eventi.


ENGLISH

Biography

Italo Bolano is an all-round artist, draftsman, painter and ceramist, born in Portoferraio (Elba Island) in 1936, he died in his home in Prato in 2020. He was defined by the poet Mario Luzi: "Artist of our drama", For his ability to express "an inner world contrasted as a reaction to the external world" in the words of the critic Tommaso Paloscia. He completed his artistic studies in Florence and architectural studies in Padua, later becoming a teacher of art history in the state schools of Prato and Florence. Fascinated by the East, he traveled to various parts of the world, being attracted in particular by street furniture in the art-city relationship of Jerusalem, Paris, Brussels and Barcelona. Jacopo Bonomi, president of the La Tore Literary Prize, remembers him thus: “[…] his uniqueness […] a unique artistic sensitivity. […] The only one who has the strength and perseverance […] to insist for decades that the dissemination of culture and its use are not elitist, but open to the public”.

Philosophy

His career as an artist began at the age of fourteen, when prof Alfonso Preziosi, a writer from Elba, organises his first exhibition for him. Starting from the visions of Pollock, Kline, Harting and De Kooning, he then reached his own language made up of signs similar to ideograms. His painting therefore passed from youthful figurative expressionism to abstract expressionism. In 1964, stimulated by a friend of March Chagal, Lasara Galpern and the painter Emici Schumacher, he founded his International Art Center, on the outskirts of Portoferraio, near the Napoleonic villa of San Martino, with which he contributed to the development of abstract art. opera in Tuscany, then transforming it into the Open-Air Museum, where there is a perfect organic relationship between art and nature. It is one of the first paths of modern art recognised by the Tuscany Region and consists of galleries for exhibitions, conference spaces, ceramic workshops, open-air theatre as well as the master's summer studies. In 1970 the experience of ceramics began in Sesto Fiorentino, in the ancient Bitossi factory and later in Montelupo Fiorentino in the Marco Tombelli factory. Throughout his career Bolano expressed his poetics in architecture, painting with acrylics, inks, oils and mixed techniques, sculpture, using not only ceramics, but also glass and stainless steel, because he firmly believed that the artist to be really such, it had to express itself with any technique and material. According to Bruno Rosada, councilor of the 1993 Biennale, Bolano is: "an artist who, when the twentieth century was destructuring, grasping the shreds of things and reconstructing others in the image of the soul. According to a conception dear to Kandisky when he stated that the harmony of colours is based only on effective contact with the soul".

Artwork in Castagno

Marina presents, like many of Bolano's ceramics, an essential sign language to give life to the representation of a seascape of Elba with brilliant colours of cobalt blue and ultramarine, the unforgettable colours of the Elbe sea, spread out in liquid areas of color , with chromatic articulations of great vivacity, enclosed within a semicircle shape. The figures appear luminous and fluctuating with the elements of nature condensed into signs and numbers, where the natural landscape and the artificial landscape are reflected simultaneously in an evident formal synthesis. Bolano's expressive research presents these recurring themes: its sea, its rocks, boats, ports, sails, but also seagulls and lighthouses, marine cemeteries and underwater gardens. It is therefore clear and evident the deep love for her native island lived and represented as an "island woman" and "cosmic mother" with a fluent and suggestive language. As the art critic and dear friend Tommaso Paloscia writes: "There is an accentuated division between sign and color in which Bolano separately seeks the means to communicate the astonishment that his land continues to exert on him".

Alessandra Ribaldone Bolano, after the death of her husband, created a Foundation in her name and is currently involved in the restructuring of the Museum on the Island of Elba or the Italo Bolano Open Air Museum in San Martino (Portoferraio), where, during the summer season various events are organised.