Toscana

Ma che valore ha il lavoro culturale?

Testo: Elena Mazzoni Wagner | Foto: Rachele Salvioli e Francesco Poli

Tre anni di #BorgoMuseo! Il progetto di rigenerazione a base culturale ideato e curato da CCT-SeeCity per la Pro Loco di Castagno, in un articolo per riflettere sul valore sociale ed economico del lavoro culturale. Buona lettura, CdP staff

Oggi a Castagno di Piteccio si possono contare ben 66 opere d’arte. Per contarle tutte è necessario guardarsi bene attorno, e da cielo a terra: alcune si affacciano alle finestre, altre si nascondono tra i cespugli, altre ancora ti sorprendono dietro l’angolo o si fanno notare solo se fai molta attenzione a dove metti i piedi!

Per “leggerle”, conoscerne l’artista e la sua relazione con Castagno, da dicembre 2021 è possibile accedere all’Archivio Digitale su www.castagnodipiteccio.it tramite il QR code presente su ogni targhetta e collegato alla scheda dell’opera. Che senso ha la collezione di un museo se le sue opere non sono fruibili, studiate, conservate, raccontate, condivise, vissute? Castagno di Piteccio, il Borgo Museo di Pistoia, ha quindi messo a disposizione di chiunque e ovunque il suo patrimonio artistico, con il desiderio di creare attorno a sé una comunità glocale ancora più ampia e partecipe, e la consapevolezza di lasciare uno strumento prezioso a chi in futuro vorrà continuare a prendersi cura di questo Museo all’aperto e diffuso, che oggi è un po’ più di tuttə!

Dal libro guida al festival

Tre anni fa, Castagno di Piteccio andava online e diventava social! Ma il lavoro di CCT-SeeCity (guidezine: www.cct-seecity.com | studio: www.cct.world) per la Pro Loco di Castagno è iniziato prima (nel 2017/2018) partendo dallo studio del territorio e nello specifico da una tesi di laurea diventata un progetto editoriale. L’intento, quello di cercare, raccogliere ed evidenziare le risorse esistenti ma sino ad allora trascurate, sottoutilizzate o ignorate, per creare una trama nuova e fertile, una rete interconnessa di segni e storie, tracce e percorsi. L’analisi è stata tradotta in un prodotto editoriale prendendo spunto dal concetto di atlante: partire da un rilevamento storico e geografico, osservare il paesaggio dall'alto, individuarne significati contemporanei; allo stesso tempo, interagire con il luogo attraverso visite ed escursioni, ricerche e documentazioni, incontri e interviste agli abitanti. È nato così un libro che rivela il borgo museo di Pistoia proponendosi come mediazione creativa, come guida per chi vuole/deve prendersi cura del territorio, per una valorizzazione strategica del paese e lo sviluppo di un turismo lento. Ma anche, naturalmente, per chi ha la semplice curiosità di avvicinarsi in qualità di cittadino o viaggiatore. Da qui, dal Libro Guida ‘Castagno di Piteccio - Il borgo museo di Pistoia’, realizzato da Erika Mazzoni Wagner e pubblicato da CCT-SeeCity, il CdP staff (gruppo di lavoro coordinato da CCT) ha iniziato a pianificare e sviluppare sia la comunicazione (in particolare la narrazione digitale) che la progettazione culturale. Così, il 19 febbraio 2019, Castagno di Piteccio è andato online con un sito web, è diventato social con una pagina Facebook, un gruppo Facebook, un profilo Instagram e due hashtags di riferimento: #CastagnoDiPiteccio e #BorgoMuseo. Per la stagione eventi, CCT ha invece ideato e organizzato una serie di attività raccolte in tre format principali: Castagno di Maggio – percorsi lenti; Borgo Museo Festival; Residenza d’Artista.

Ed ecco che è nato un nuovo centro culturale per chi ama l’arte e la natura, in grado di avvicinare la città alla montagna e viceversa, ecco il Borgo Museo di Pistoia.

La valorizzazione del territorio ed il valore del lavoro culturale

Secondo l’art. 6 del Codice dei Beni Culturali del 2004, la valorizzazione “consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso”. Come spiega Mi Riconosci? nel libro Oltre la grande bellezza. Il lavoro nel patrimonio culturale italiano, “secondo il Codice e l’intera tradizione legislativa italiana, i beni culturali sono considerati tali non perché belli oppure utili economicamente, ma perché servono a preservare la memoria e a testimoniare il passaggio dell’uomo sulla Terra con l’obiettivo di creare così un’identità condivisa. Ogni testimonianza culturale, avente valore di civiltà, per continuare a raccontare alle future generazioni la propria storia deve essere viva e vissuta. La testimonianza rimane viva se tutelata e, di conseguenza, riesce a comunicare la sua storia se è anzitutto resa fruibile e in secondo luogo valorizzata.”

In tre anni di lavoro, CCT-SeeCity ha fatto riscoprire alla città di Pistoia l’esistenza di un Borgo Museo nel proprio comune. Nel 2017, Pistoia Capitale Italiana della Cultura, nessuno ha visitato Castagno di Piteccio. Nessuno sapeva o si ricordava del suo Museo all’aperto. Poi cos’è successo? CCT ha iniziato a raccontarlo e così a farlo conoscere a cittadini e viaggiatori. Ha costruito un’identità territoriale e attorno a questa una comunità glocale. In tre anni, il sito web di Castagno ha ricevuto oltre 27.300 visite (≈25 al giorno) da tutta Italia (62,5%) e dal resto del Mondo. La I edizione del Borgo Museo Festival, nel 2019, ha registrato oltre 700 persone in 1 solo giorno. Poi la pandemia ma CCT non ha smesso di lavorare e la II edizione, nel 2021, è stata un successo di 4 giorni. Oggi, per testate nazionali come Sky TG24, Castagno è tra i paesi dipinti d’Italia; il Borgo Museo è caso studio in un manuale di Marketing per Eventi Culturali; lə Castagnolə si danno appuntamento su WhatsApp per riparare steccati o brindare insieme sotto l’albero di Natale.

Con il lavoro culturale, CCT-SeeCity ha acceso una nuova consapevolezza collettiva che si è trasformata in partecipazione, attivando dinamiche virtuose promosse anche dal basso, come nel caso del restauro, ad esempio. In tre anni, 18 opere d’arte sono diventate oggetto di restauro. Allo stesso tempo, attraverso la Call for Artists, sono state raccolte oltre 260 candidature da tutto il mondo e così la collezione è cresciuta da 42 a 66 opere, in parte col progetto di Residenza (che in due edizioni ha coinvolto 12 artistə internazionali) e in parte con donazioni. Nel frattempo, il numero delle artiste donne presenti con un’opera è cresciuto da 2 a 15. E proprio grazie alla scultura di una artista (o meglio di una scoperta a riguardo), il Borgo Museo è stato il primo (e forse è ancora l’unico) museo nel Comune di Pistoia ad aver aderito alla rete Uffizi Diffusi: durante la ricerca per la schedatura, si è scoperto che il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi conserva il disegno preparatorio de L'Unione di Diana Baylon realizzata per il Museo all'aperto di Castagno nel 1977. Questo il motivo della visita del Direttore Eike Schmidt in occasione del Borgo Museo Festival 2021.

In soli tre anni e con una pandemia nel mezzo, questo borgo dimenticato è diventato amato in Italia e all’estero. Non è solo un caso se: nell’ultimo anno sono stati venduti almeno tre immobili in paese, di cui due con importanti dimensioni, presto appartamenti da abitare o affittare; alla mail arrivano richieste di chi cerca alloggio per trascorrerci la prossima estate oppure consigli su cosa visitare nei dintorni durante il soggiorno già fissato per Capodanno; l’Assessorato al Turismo auspica l’apertura di un bar/ristorante; a ottobre 2021, il Comune di Pistoia ha partecipato a Buy Tuscany, l’evento organizzato da Regione Toscana e Toscana Promozione Turistica, proponendo tra le esperienze del proprio territorio anche il Borgo Museo e ottenendo l’interesse di almeno una decina di buyers da tutto il mondo. [Bene MA che il turismo sia lento, in armonia con l’ambiente e la comunità abitante. E che il valore collettivo di un bene comune non finisca ai privati.]

Non è forse solo un caso se da quest’anno 2022, ovvero dalla XIII edizione, i Dialoghi sull’Uomo si chiameranno Dialoghi di Pistoia: nel 2019 e 2021, il Borgo Museo Festival ha promosso i Dialoghi sulla Donna proprio in risposta ai Dialoghi cittadini, invitando professioniste di vari ambiti (dall’antropologia alla sociolinguistica, dall’arte alla narrazione, dalla giurisprudenza alla demografia, dalla biologia alla filosofia, etc…) a confrontarsi col pubblico su temi fondamentali per la costruzione di una società più femminista intersezionale, dunque più giusta, accogliente e inclusiva, in cui le differenze possano convivere in pace. “Piccole semine che poi germogliano rigorose in tutto il territorio. Grazie, Carolina” – ha commentato in merito una cittadina, ringraziando per il lavoro culturale di CCT-SeeCity al Borgo Museo.

Ma che valore ha il lavoro culturale? Come racconta perfettamente Mi Riconosci? nel libro già citato, il lavoro nel patrimonio culturale italiano non è riconosciuto. In Italia, per la società e per la politica, non è una cosa seria. Infatti, la gestione dei beni culturali si basa su sfruttamento e volontariato. Serve un cambiamento radicale. Serve riconoscere il valore sociale ed economico del lavoro culturale. Prima dei “grandi attrattori culturali” tanto cari a PNRR e MiC, serve investire su risorse umane competenti per valorizzare cultura e territorio, creare comunità e cittadinanza. Chiunque abbia il dovere e privilegio di decidere, scelga di valorizzare il lavoro professionale che si prende cura del nostro patrimonio culturale ovvero del bene e benessere comune.

“Il patrimonio culturale è il luogo dei diritti fondamentali della persona, uno spazio che non può piegarsi alla logica del profitto, perché deve servire i cittadini.” - Mi Riconosci?

“Il patrimonio culturale è la parte più pregiata dello spazio pubblico, cioè dello spazio dove non si è né sudditi, né clienti, né consumatori, bensì cittadini.” - Tomaso Montanari

E per te, cos’è il patrimonio culturale?

Una recensione a sorpresa!

Qualche giorno fa, la redazione di CCT-SeeCity ha ricevuto una mail con oggetto “Castagno” e il seguente messaggio:

Salve, mi sono imbattuta per caso nella vostra "guida" di Castagno di Piteccio. Mi è piaciuto molto il progetto grafico e l'approccio originale. Mi sono fatta guidare nella lettura dalle storie che avete raccontato e ne è uscita una sorta di recensione, ve la invio. Complimenti, Maria Camilla

In allegato c’era quindi la spontanea e accurata recensione di Maria Camilla Pagnini che pubblichiamo sul nostro sito (qui di seguito) con vera gioia e gratitudine, per condividerla con tutti/e voi!

ATTENZIONE! Ne approfittiamo per ricordare che è sempre possibile ordinare una copia del Libro Guida “Castagno di Piteccio - il borgo museo di Pistoia” inviando una mail a castagnodipiteccio@gmai.com.

GRAZIE di cuore Maria Camilla e buona lettura a tutti/e! CdP staff


Castagno di Piteccio. Il borgo museo di Pistoia

Erika Mazzoni Wagner
F.to 18x 13 cm, ill. pp. 155 con quattro mappe piegate, CCT-SeeCity Guidebook, 2019

La scelta di comunicare l'essenza di un borgo di montagna, quale Castagno di Piteccio, stazione climatica sita a 500m sul livello del mare, come ricorda l'immagine di chiusura del volume, è una scelta coraggiosa. Lo scopo dichiarato del lavoro è quello di costruire uno storytelling che vada oltre la narrazione, alla ricerca di risorse naturalistiche, culturali e ambientali da connettere per “creare una trama nuova (...) una rete interconnessa di segni e storie” di un piccolo paese che ha come dimensione caratteristica quella del silenzio. Nella prefazione (pp. 9-11) l'autrice propone il volume come una “mediazione creativa” capace di rivelare il borgo-museo; non si tratta quindi di una guida turistica in senso tradizionale, si propone già nel formato, che ricorda quello medium della moleskine come supporto personale di un ipotetico visitatore che lo porti in tasca, camminando tra le stradine lastricate del paese, in cerca di stati d'animo.

Superata brillantemente la dimensione erudita che molto spesso è il fine di questo tipo di pubblicazioni, Erika Mazzoni Wagner stabilisce i capisaldi della storia urbanistica (pp. 13-70) del paese di Castagno le cui case sono state arricchite nel tempo da opere d'arte affidate a molti artisti tra cui Antonio Bueno, Fabio de Poli, Jorio Vivarelli, per farsi guidare anche attraverso i percorsi storici verso i luoghi notevoli attorno ai quali si è addensata la storia del Borgo: il castello, la chiesa, le abitazioni dei carbonai e dei taglialegna e il tratto della ferrovia costruita nel XIX secolo per attraversare l'Appennino e unire Pistoia a Bologna.

Il contrappunto di questo racconto sono mappe, fotografie, grafici e citazioni tratte da narrazioni storiche che l'autrice ha selezionato anche per il loro sapore di testimonianza facendole assurgere al ruolo di illustrazioni grazie anche al progetto grafico che ne fa delle icone. La costruzione della stazione ferroviaria del Castagno (1960) e l'istituzione del “Premio Castagno nazionale di pittura” (1971) sono due momenti descritti come fondanti nella storia recente del Borgo. Le tappe del Premio e le opere realizzate dagli artisti in vari luoghi del paese (12 affreschi e 30 sculture) sono ripercorse nella loro scansione temporale e contrappuntate da una rassegna stampa che assume essa stessa valore grafico.

La lettura del territorio e della popolazione, unita alle istanze di valorizzazione e promozione del Borgo sono articolate in quattro percorsi tematici e costituiscono la sostanza delle mappe a corredo della pubblicazione. Arte, natura, archeologia industriale, vicinanza con il centro di Pistoia sono i focus scelti per “orientare l'identificazione (del visitatore), per riuscire a stabilire una relazione con l'ambiente circostante”. La seconda parte del volumetto è costituita dall'Atlante (pp. 108-128) e dalle note fotografiche, oltre quaranta immagini che compongono una cospicua parte del lavoro e sono utili all'interpretazione dell'architettura del paesaggio. Erika Mazzoni Wagner ha scelto di illustrare percorsi d'acqua o viabilità di sapore certamente non “caratteristico”, ha proposto immagini in rigoroso bianco e nero dando una personalissima lettura di manufatti ed edifici appartenenti ad epoche assai diverse che costituiscono un paese che è “diventato tela di artisti”.

M. Camilla Pagnini


Cara Regione Toscana, perché hai dimenticato il Borgo Museo di Pistoia?

Qualche giorno fa abbiamo scoperto della pubblicazione di due nuove guide sull’arte contemporanea in Toscana: entrambe curate dal Centro Pecci (museo giustamente capofila della nascitura “Rete regionale per l’arte contemporanea”), realizzate con il sostegno di Regione Toscana e Toscana Promozione Turistica, distribuite gratuitamente in alcuni luoghi selezionati e consultabili nelle loro versioni online.

Così, lunedì 27 luglio, abbiamo partecipato alla presentazione di “My Art Guide Tuscany” e “Toscana Contemporanea” in un incontro tenutosi presso il Centro Pecci, moderato dalla direttrice Cristiana Perrella e presenziato da alcune cariche istituzionali: il Sindaco di Prato Matteo Biffoni, la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, il direttore di Toscana Promozione Turistica Francesco Palumbo e Stefano Pezzato, parte del team del Centro Pecci e curatore editoriale della guida Toscana Contemporanea.

Perché due guide che parlano della stessa cosa?

È stato spiegato che My Art Guide Tuscany è destinata ad un pubblico del settore, addetto ai lavori, mentre Toscana Contemporanea si rivolge a tutti i visitatori interessati a scoprire una Toscana che non è solo Firenze, Rinascimento e Chianti. Il comunicato stampa le presenta così:

My Art Guide Tuscany, edita da Lightbox (Venezia), è un'istantanea della scena artistica contemporanea che segnala gli spazi d'arte più interessanti tra musei, gallerie e collezioni private, senza tralasciare i festival, le residenze, i giardini d'artista, le opere di land art e di arte pubblica. È anche un itinerario alla scoperta delle numerose cantine disseminate sul territorio, dei laboratori e dei centri culturali, “nella convinzione che l’arte, soprattutto in questa terra, possa abbracciare più ambiti”, spiega la nota introduttiva. La guida viene pubblicata in tre formati - cartaceo, digitale ed app - e sarà in distribuzione presso il Centro Pecci e in una selezione di gallerie e musei in Regione.

Toscana Contemporanea, edita da Gruppo Editoriale (Prato), è la nuova guida di Toscana Promozione Turistica che indica mete e attrazioni per scoprire la Toscana più attuale: l'arte pubblica diffusa in spazi urbani, i parchi e i giardini d'arte, principali musei e collezioni, musei tematici e d'impresa, architetture contemporanee prevalentemente di uso pubblico, istituzionale e culturale, cantine d'autore, decine di eventi fra i più interessanti degli ultimi tempi. Ogni sezione è corredata da una mappa indicativa e segue un percorso circolare, dal capoluogo regionale alla costa e verso l’interno, in modo tale da suggerire possibili percorsi di visita. La tiratura in versione italiana e inglese è destinata al settore specialistico della Promozione Turistica. Sarà inoltre scaricabile dal sito visittuscany.com.

Toscana Contemporanea - Borgo Museo di Pistoia - Castagno di Piteccio.jpg

Sfogliate le due guide e constatata in entrambe l’assenza del Borgo Museo di Pistoia, ci chiediamo: perché?

Perché Castagno di Piteccio con il suo museo all’aperto, fondato nel 1975 dal critico d’arte Tommaso Paloscia, non merita nemmeno una citazione? Il suo piccolo antico borgo, abbracciato dai boschi della montagna pistoiese, è impreziosito da opere d’arte di artisti e artiste di fama internazionale (tra cui molti di origini toscane o comunque fortemente legati alla Toscana) - come ad esempio: Antonio Bueno, Jorio Vivarelli, Venturino Venturi, Quinto Martini, Diana Baylon, Giuseppe Gavazzi, Alfredo Fabbri, Luca Alinari, Fabio De Poli, etc. - e dal 2019 questo luogo d’arte e natura è anche la sede del Borgo Museo Festival, dei Dialoghi sulla Donna, di laboratori d’arte e percorsi lenti, di Residenze d’Artista e di altri eventi e progetti che lo rendono vivibile dalla comunità e dai visitatori come nuovo centro culturale, creativo e contemporaneo… Perché Castagno di Piteccio, il Borgo Museo di Pistoia, in Toscana, non merita di essere inserito dalla Regione nella sua mappatura e promozione dei luoghi d’arte contemporanea?

Non lo merita oppure è stato involontariamente ignorato? Queste due guide sono forse due prodotti editoriali ideati e realizzati senza un coinvolgimento del territorio? Per una mappatura del genere, immaginiamo che la Regione e i suoi curatori abbiano: 1) chiesto agli assessorati a cultura e/o turismo segnalazioni circa luoghi e realtà che ospitano, creano, promuovono arte contemporanea; 2) aperto una “call” chiedendo direttamente alle realtà interessate (musei, gallerie, associazioni culturali, pro loco, etc.) di segnalare il proprio luogo/progetto legato all’arte contemporanea.

Se sono state fatte operazioni simili e noi non l’abbiamo saputo, allora per metà è colpa nostra: l’altra metà, di chi ci avrebbe dovuto informare, di una mancata o scarsa comunicazione. Se invece si è semplicemente preferito fare senza coinvolgere il territorio, allora che si smetta almeno di farsi belli e bravi alle conferenze di turno, davanti a microfoni e telecamere, con parole come “rete” o “sistema” che nella realtà dei fatti non esistono: una rete o un sistema, in questo caso regionale, esiste se al proprio interno si condivide-coinvolge-comunica.

E per favore basta anche ragionare di turismo sostenibile, lento e diffuso, che possa restituire città come Firenze ai cittadini e allo stesso tempo valorizzare le aree interne del Bel Paese, come la nostra montagna, come la Ferrovia Porrettana, abbandonata anche quest’estate da Trenitalia… Basta con le parole che non rispettano i fatti.

Ma torniamo al tema. A quanto è stato raccontato alla presentazione, l’idea di realizzare queste due guide è nata almeno un anno fa. Ecco, esattamente un anno fa, la scorsa estate, anche alcuni rappresentati della Regione Toscana sono passati al Borgo Museo Festival 2019 e ricordiamo bene di aver regalato loro, proprio in quell’occasione, il nostro Libro Guida “Castagno di Piteccio - il Borgo Museo di Pistoia”. Peccato se lo siano dimenticati.

Beh, all’inizio della ricerca e in un anno di lavoro, si sarebbe potuto e dovuto coinvolgere gli attori locali del contemporaneo che a livello pubblico e/o privato, sul proprio territorio, creano, valorizzano, tutelano, promuovono l’arte (e non solo!), e magari (soprattutto nel caso di realtà indipendenti come la nostra) lo fanno pure in assenza o scarsità di risorse e servizi.

In Italia abbiamo il vizio di delegare la gestione, tutela e promozione dei beni culturali al volontariato e alla passione, mentre operatori culturali professionisti, esperti e competenti, sono totalmente sfruttati o nei casi più fortunati sottopagati (per approfondire la drammatica questione nazionale: www.miriconosci.it). Chissà se mai inizieremo a riconoscere il valore del lavoro culturale. Che intanto, almeno, si decida di sostenerlo con gli strumenti di promozione finanziati dalle nostre istituzioni pubbliche.

Elena & CdP staff

La nostra Resistenza Culturale insieme a te!

La #MuseumWeek 2020 si è aperta questo Lunedì con l’hashtag #HeroesMW // #EroiMW.

Non siamo fans di parole come “eroi” o “guerra” per descrivere l’attuale crisi sanitaria, sociale ed economica: la pandemia da Coronavirus o Covid-19 è un’esperienza nuova per l’intera umanità e richiede un nuovo vocabolario. Comunque, se pensiamo al nostro settore, ci vengono allora in mente tutte le persone che lavorano con estrema passione, tra mille incertezze e difficoltà (anche in tempi no-covid), per tutelare e generare welfare/benessere culturale.

I luoghi della cultura vivono (o meglio, sopravvivono) di progetti ed eventi, sostenitori e pubblici, artisti e visitatori che spesso vengono da lontano. Tutti questi luoghi dovranno RESISTERE ancora a lungo per continuare ad esistere, e adesso non possono di certo permettersi di perdere tempo: devono studiare, sperimentare, condividere, in parte re-inventarsi, ed impegnarsi molto più di prima.

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Tra questi luoghi, c’è anche il nostro Borgo Museo, di cui noi (CdP staff & Pro Loco) vogliamo assolutamente continuare a prenderci cura affinché il lavoro di valorizzazione del territorio faticosamente svolto negli ultimi due anni non vada perso. Continuiamo infatti a lavorare perché il Borgo Museo di Pistoia possa essere un luogo sempre più conosciuto e vissuto, aperto e dinamico, creativo e rigenerativo, accogliente e fruibile da tutti, anche a distanza (in modo digitale/virtuale).

Il lavoro culturale richiede diverse competenze professionali, strumenti tecnici e tempo, soprattutto se si vuole qualità e costanza, progettualità e lungimiranza. Noi vogliamo resistere ma per farlo dobbiamo prima di tutto essere sinceri e chiari, con noi stessi e con tutti voi: adesso più che mai abbiamo bisogno del tuo aiuto.

Ecco allora 3 modi per sostenere il Borgo Museo di Pistoia:

  1. Fai una donazione libera per il Borgo Museo 2020 alla Pro Loco Castagno - IBAN: IT63T0626013805100000002950. Pubblicheremo il tuo nome o quello della tua organizzazione tra i sostenitori dell’anno.

  2. Acquista il libro guida “Castagno di Piteccio - Il borgo museo di Pistoia” (che per la #MuseumWeek2020, dall’11 al 17 Maggio, è in vendita ad un’offerta speciale!). Ordina via mail a castagnodipiteccio@gmail.com e ritira presso la Pro Loco oppure richiedi la spedizione.

  3. Passa parola e racconta del Borgo Museo offline e online. Sui social condividi foto e video con l’hashtag #borgomuseo e tagga @castagnopit.

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Il #BorgoMuseo di Pistoia è online e social! :)

Da oggi - 19/02/2019 - il #BorgoMuseo di Pistoia (in Toscana), è ufficialmente online con questo sito web e presente sui social media: Facebook + Instagram + Twitter.

Condivideremo storie per persone curiose, eventi culturali per amanti dell'arte e della natura, bellissime passeggiate per autentici esploratori, esperienze uniche per viaggiatori appassionati, progetti insoliti per menti creative, residenze per artisti e molto altro... E lo faremo coinvolgendo sempre la vera anima di questo luogo magico ed unico: gli abitanti di Castagno di Piteccio!

VIENI A TROVARCI, ti aspettiamo!! :)

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